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LA DAMA BIANCA -DI EUGÉNE SCRIBE -ADATTAMENTO DI FRANCESCA E NATALE BARRECA-REGIA STEFANO MARIA PALMITESSA

27 Febbraio | 20:30 - 3 Marzo | 17:30

TEATRO LE SALETTE 27/28/29 FEBBRAIO 01/03 MARZO ORE 20:30 -02/03 MARZO ORE 17:30
Nascondere per rivelare
Il copione de “La Dama Bianca” è stato da me affrontato tenendo presente la
“storia” personale che il mio percorso artistico ha prodotto sino a questo
momento.
Perché ho ritenuto importante definire fin da principio questo collegamento?
Negli anni sono andato, sempre più, convincendomi che lo spazio sia un
elemento decisivo nella ricerca registica che mi riguarda.
Uno spazio particolare con un boccascena scarno, gli attori non sempre
visibili ma presenti e palpitanti in una rappresentazione che trova evidenti
precedenti nel cosiddetto “Teatro dei burattini”.
Un luogo quindi che potesse consentirmi di poter fare ricorso a interventi a
sorpresa
.
L’azione è quindi limitata a quello che da dietro un grande sipario può essere
“rubato”, sbirciato dal pubblico privato della canonica visuale a tutto campo.
La centralità dei pannelli che utilizzo (baracchini, tende ecc.) significa che
l’idea
dell’ in mezzo
è cruciale per me, affascinato sempre più dai sipari…
dalle porte.
Nei miei spettacoli abbondano
le soglie
, spazi che evocano un passaggio da
un mondo a un altro.
A volte possono essere visti solo frammenti corporei o brevi azioni compiute
dagli attori sul palco,
Una selezione del materiale fantastico ed espressivo/drammaturgico
rigorosa, affinché qualunque azione avvenga davanti agli occhi dello
spettatore possa avere il risalto di un’epifania.
Si tratta in altre parole di capovolgere l’abituale visione.
La scenografia non rappresenta più l’ambiente sociale in cui prendono vita i
personaggi dell’azione drammatica né un fondale decorativo della stessa.
Essa deve, con la mimica e una recitazione venata di “sense of grotesque”,
interpretare il dramma, sottolinearne i significati segreti.
Una ricerca aperta al dubbio e ai problemi dell’espressione; per certi aspetti
così antica e così rivoluzionaria nella sua tensione all’essenziale sia della
parola sia del gesto.
Provare a descrivere qualcosa che non sta davanti agli occhi, non
cose
ma…
immagini
della mente.

Dettagli

Inizio:
27 Febbraio | 20:30
Fine:
3 Marzo | 17:30